Demilitarizziamo La Spezia. Censura, denuncia e condanna. Allora gridiamolo più forte! – William Domenichini
pubblicato su TUTTO SARÀ NIENTE
Il 21 agosto a Marola, pittori, sindacalisti, musicisti, attivisti, poeti, movimenti, performer, associazioni, artivisti si sono incontrati per riportare ciò che fu censurato nelle stanze pubbliche del CAMeC, il museo comunale spezzino, tra la gente: Demilitarizziamo La Spezia, demilitarizziamo il mondo.
Ciò che è avvenuto al CAMeC è stato oggetto di tante narrazioni, molto spesso distorte e figlie del bensantismo di cui siamo intrisi. Resta la gravità inaudita di un luogo pubblico in cui si attua una censura plateale in seguito ad un messaggio che in una città militare assomiglia ad una bestemmia da un pulpito. Ma oggi, quel che aggrava ulteriormente, nonostante la risposta quel 21 agosto a Marola, è la condanna dell’artivista Alessandro Giannetti, in seguito a quei fatti. Perciò, oltre alla mia solidarietà contro ogni forma di censura, di repressione e di soffocamento del pensiero critico, in particolare nei confronti di Alessandro, penso sia doveroso ricostruire gli atti di quel film. Se non altro per quelli che non c’erano e per quelli che se c’erano si sono voltati dall’altra parte.
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