La Spezia, artista scrive “Demilitarizzare il mondo”: condannato a 3 mesi di carcere – Valeria Casolaro
pubblicato su L’Indipendente
Condannato a tre mesi di carcere (successivamente convertiti in pena pecuniaria di 3375 euro) per un’installazione artistica: questo è quanto accaduto a La Spezia all’artivista (acronimo delle parole artista e attivista) Alessandro Giannetti, a seguito di una performance messa in atto nel corso della mostra dedicata allo sperimentatore Giacomo Verde, ospitata dal Centro Arte Moderna e Contemporanea (CAMeC).
Durante la giornata inaugurale della mostra, infatti, alcuni collettivi di artisti hanno messo in atto una performance volta a criticare duramente la militarizzazione serrata della città di La Spezia. Si tratta di realtà quali il Collettivo Suppurazione e il Collettivo Dada Boom, che intendono investire nuovamente l’arte di una valenza politica, sfruttandola per la valorizzazione di tematiche “oscurate” dal mondo dell’informazione e dell’arte, tra le quali le lotte sociali, ambientali, di genere e delle minoranze culturali. Nel caso specifico, nella giornata di inaugurazione della mostra gli artisti hanno scritto su una parete dedicata loro dal museo, con i pugni intrisi di vernice rossa lavabile, le parole “demilitarizzare La Spezia”.
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