La Spezia: decreto penale per una performance antimilitarista
pubblicato su Osservatorio Repressione
Un decreto penale di condanna per una performance? È successo a La Spezia. Nel mirino del tribunale un intervento artistico di Alessandro Giannetti avvenuto al CAMeC – Centro di Arte Moderna e Contemporanea in occasione della mostra Liberare Arte da artisti dedicata all’opera dello sperimentatore Giacomo Verde.
«Il reato contestato riguarda l’aver scritto col mio sangue “Demilitarizzare il mondo” su un muro che ci era stato concesso per tutta la durata della mostra» spiega Giannetti in un post su facebook, in cui riporta anche la pena a lui inflitta: 3 mesi di reclusione, commutati in pena pecuniaria di 3375,00 euro.
La performance nasce come risposta alla rimozione di un’opera realizzata nella giornata d’inaugurazione dagli «amici dadaisti di Verde», quando su una parete era stata tracciata in vernice rossa la scritta «Demilitarizzare La Spezia».
Il museo ha chiesto di rimuoverla e in occasione del disallestimento è intervenuto Giannetti con il suo gesto. Il tema è evidentemente complesso per la città ligure, sede della base della Marina militare, ma stupisce comunque il decreto penale nei confronti dell’artista, che su Facebook racconta così questa assurda condanna:
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